Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, sorge vicino all’alveo del Tevere, a monte dell’invaso della diga di Montedoglio ed è famosa per essere diventata dal 1984 la “Città del diario”.
Il piccolo borgo è celebre principalmente per l’Archivio Diaristico che si trova nella sede del Municipio e dove sono raccolti scritti autobiografici di gente comune, sotto forma di diari, lettere e appunti. L’idea originale risale al settembre del 1984 ed era quella di creare un archivio diaristico, che venne ufficialmente istituito presso la Biblioteca Comunale nello stesso anno. Venne anche indetto un concorso annuale per i diari inediti. Da allora ad oggi il concorso si svolge annualmente, coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone. Il concorso si tiene durante il mese di settembre e i diari vincitori vengono attualmente pubblicati dalla casa editrice “Terre di mezzo”. Il regista Nanni Moretti, autore della pellicola “Caro Diario” ha ricevuto l’onoreficienza della cittadinanza onoraria.
La parte antica del paese è stata completamente distrutta nell’agosto 1944 dalle mine dell’esercito tedesco che, prima della ritirata, aveva tracciato sopra Pieve Santo Stefano un tratto della Linea Gotica. Tuttavia alcune preziose testimonianze del passato sono ancora conservate. Da visitare a Pieve Santo Stefano è la Chiesa di S.Maria dei Lumi, situata nei pressi del ponte principale che attraversa il Tevere. Dalla chiesa, edificata tra il 1590 ed il 1625, prendono il nome il Palio dei lumi, che si tiene l’ultima domenica di agosto e la Festa della madonna dei lumi, che si tiene a settembre. Il Palazzo Pretorio, di origine Cinquecentesca, conserva al suo interno una terracotta di Girolamo Della Robbia La Samaritana al Pozzo (1510) e alcuni manoscritti sono conservati presso l’Archivio diaristico. Fra questi lettere d’amore dei secoli passati, taccuini delle trincee di guerra, diari di giovani chiusi a chiave con il lucchetto, ma anche racconti di migranti. Questo luogo nasce da un’idea del giornalista e scrittore Saverio Tutino e ad oggi conserva tracce e segreti di oltre 6500 persone.
Nella piazza adiacente il Palazzo del Pretorio si trova la Collegiata di Santo Stefano, edificata nel 1844, conserva al suo interno preziose opere come una terracotta della bottega di Andrea Della Robbia raffigurante l’Assunzione della Madonna tra Santi (1514). Da visitare è anche la Chiesa della Madonna dei Lumi, risalente al 1590, è un tempio in stile tardo rinascimentale, realizzato in onore della Vergine che aveva concesso ai cittadini di Pieve Santo Stefano azioni miracolose. Da non perdere anche le piccoli frazioni di Pieve Santo Stefano, ricche di fascino e di storia e situate nel verde della Valtiberina, luoghi lontani dai rumori della città, ideali per chi ama la natura e per rilassarsi.